Le parate

Tanti nostri giovani e turisti, sono  abituati a ritenere le parate de La Torre, solo come un  luogo per prendere il sole e fare i tuffi,  ignorando completamente l’utilizzo che tale luogo ha avuto in passato. Senza particolari pretese, cerchiamo di spiegare sinteticamente un’antica arte del nostro passato. L’isola d’Ischia non è mai stata ricca di selvaggina ma per la sua strategica posizione è sempre stata un punto fisso di approdo,  dei flussi migratori di quaglie, allodole e beccacce,  che si spostavano  dalle coste Africane verso il Nord del paese ed il Centro dell’Europa. Le quaglie  in particolare trascorrono  gli inverni in Africa e le estati in centro Europa. Nello specifico nel periodo primaverile risalgono verso Nord e nel periodo autunnale ritornano nei caldi  paesi africani. Questo è il motivo per cui questi volatili scelgono  la nostra isola come luogo di approdo e di sosta,  in primavera ed in autunno. In passato questi enormi flussi migratori, allertarono i nostri avi, contadini e pescatori che individuarono una possibile fonte di guadagno e trovarono un ingegnoso modo per catturarli con in  mezzo semplice ed efficace. Considerata la scarsità delle risorse economiche era impensabile utilizzare cani e fucili per la cattura di questi volatili. La loro proverbiale ingegnosità, unita  ad una conoscenza dei tempi e delle modalità di volo delle quaglie, permise la realizzazione di un sistema di reti, riciclando quelle non  più utilizzabili per la pesca,  che venivano issate su dei pali al passare degli stormi,  che giungevano stanchi ed assetati sull’isola, con un volo basso e radente. Con una maestria ed una velocità unica i “pescatori del cielo” non lasciavano scampo ai volatili, intrappolandoli nelle reti, assicurandosi nel contempo una importante fonte di cibo e di guadagno,  viste le ristrettezze del periodo.  Questa attività veniva praticata sui terreni a ridosso della  spiaggia  dei Maronti ma soprattutto sulle Parate de La Torre,  che per la particolare conformazione e posizione,  ben si prestavano a questa tipologia di pesca nel cielo. La parata di reti ha dato pertanto il nome per individuare la zona. Fortunatamente da anni questa  pratica è caduta completamente in disuso,  ma trattandosi di un importante momento nel percorso evolutivo della vita del nostro paese.